loader image

La nostra storia

La comunità benedettina di Sant’Anna a Bastia Umbra affonda le sue radici in un passato lontano, segnato da secoli di preghiera, lavoro e sfide storiche, poiché già nell’XI secolo le monache si insediarono nel monastero di San Paolo delle Abbadesse, un complesso situato nei pressi della confluenza dei fiumi Tescio e Chiascio, in un’area che, per la sua posizione strategica tra Assisi e Perugia, non tardò a diventare un punto di riferimento sia spirituale che sociale, come testimoniano i numerosi documenti che attestano la protezione papale e l’importanza dell’istituzione nella vita religiosa dell’epoca. Fu proprio tra queste mura che, nel 1212, Santa Chiara d’Assisi trovò rifugio nei giorni immediatamente successivi alla sua consacrazione a Dio, sfuggendo ai tentativi della famiglia di riportarla alla vita mondana e trovando nelle monache benedettine le prime custodi della sua scelta radicale di povertà e contemplazione, in un legame con la spiritualità francescana che avrebbe lasciato un’impronta duratura nel monastero.

Tuttavia, il XIV secolo portò con sé le devastanti conseguenze delle guerre tra Perugia e Assisi, rendendo il monastero sempre più vulnerabile fino a quando, nel 1389, la comunità monastica fu costretta ad abbandonarlo per rifugiarsi presso il vescovado di Assisi, dopo che le truppe perugine, nel tentativo di controllare il territorio, lo avevano distrutto, risparmiando soltanto la chiesa, che ancora oggi sopravvive all’interno del cimitero comunale di Bastia Umbra, a testimonianza di un passato di grande fervore religioso. L’esilio delle monache durò oltre due secoli, finché, nel 1602, grazie all’intervento di papa Clemente VIII e del cardinale Pietro Aldobrandini, fu loro concessa una nuova dimora nella rocca dei conti Baglioni, dove nel giro di pochi anni si sviluppò il nuovo monastero di Sant’Anna, con l’obbligo di edificare una chiesa che diventasse centro della loro rinnovata vita comunitaria, secondo la regola benedettina che impone l’armonia tra preghiera e lavoro, tra raccoglimento e servizio.

Nel corso dei secoli successivi, il monastero attraversò momenti di splendore alternati a periodi di grande difficoltà, dovuti non solo agli eventi storici che sconvolsero l’Italia, come le soppressioni napoleoniche e quelle post-unitarie, ma anche ai mutamenti sociali che resero sempre più difficile la vita monastica, tanto che, per un periodo, le monache furono nuovamente costrette ad abbandonare il loro convento, prima di riuscire, nel 1957, a riacquistarlo e a ristabilire una comunità stabile, dedicata alla preghiera, al lavoro e all’accoglienza. Oggi, il monastero di Sant’Anna non è soltanto un luogo di spiritualità e silenzio, ma anche un centro culturale e sociale, in cui le monache, rimanendo fedeli alla tradizione benedettina, aprono le porte a pellegrini e visitatori, offrendo spazi di riflessione, ospitalità e momenti di formazione spirituale, mentre proseguono nella loro opera di laboriosità quotidiana, che si esprime anche attraverso la produzione di articoli artigianali, l’animazione liturgica e la collaborazione con la comunità locale.

All’interno del monastero, la chiesa di Sant’Anna rimane il cuore pulsante della vita monastica, con la celebrazione dell’Ufficio Divino e della Santa Messa che scandisce il ritmo della giornata, mentre le antiche mura, che un tempo ospitavano le celle delle monache, oggi accolgono anche spazi destinati all’accoglienza di ritiri spirituali e incontri di preghiera, in un’armonia tra passato e presente che rende questo luogo non solo un monumento alla memoria, ma una realtà viva e in continuo rinnovamento. Il legame con la chiesa di San Paolo delle Abbadesse, sebbene questa sia oggi di proprietà del Comune e utilizzata solo occasionalmente per celebrazioni religiose, rimane forte, poiché essa rappresenta le origini della comunità e custodisce la memoria di un tempo in cui le monache benedettine di Bastia Umbra erano protagoniste della vita religiosa della regione, in un percorso di fede che, nonostante le vicissitudini della storia, non ha mai smesso di fiorire.

Email

info@benedettinesantanna.it

Telefono

Seguici